Lo scorso 3 gennaio gli autotrasportori della società della società del Gruppo D’Innocenti hanno bloccato con i camion il magazzino GLS di Fiano Romano (RM) in segno di protesta contro la decisione dell’azienda di lasciare “a terra” alcuni autisti che avevano aderito al sindacato di nuova costituzione interno all’azienda denominato USB.

Parrebbe che l’azienda avesse richiesto espressamente a questi lavoratori di cancellarsi dal sindacato. Da qui la protesta degli autotrasportatori che di fatto ha avuto esito positivo visto che l’azienda, di tutta fretta, ha deciso di riassumere i lavoratori e di  incontrare la delegazione sindacale USB nei prossimi giorni.

Secondo quanto riferisce Romauno.tv, Riadh Zaghdane di USB ha commentato: “Si è trattato solo dell’inizio; abbiamo scoperchiato una pentola piena di abusi, sopraffazioni e soprusi di cui soffrono i lavoratori di questo settore. Il contratto viene sistematicamente aggirato o violato ed è naturale che le ditte siano preoccupate che si formi un sindacato non compiacente. Ma da stasera comincia un’altra storia in cui la dignità delle persone torna al primo posto”. 

Allarmati dal blocco dell’impianto i dirigenti GLS hanno rapidamente collegato la vicenda di Fiano a quella di Piacenza, dove i lavoratori del facchinaggio hanno protestato nelle scorse settimane. “Il collegamento tra le due vertenze è il prossimo passaggio obbligato” ha concluso Zaghdane.

 

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