Dovrebbe essere pronta entro due anni la piattaforma logistica del fresco di Cesena. L’obiettivo del gruppo che si è aggiudicato l’area – CPR Servizi Spa insieme ad Apofruit, Tecnolog e Silo di Milano – è, infatti, quello di operare nei tempi più brevi possibili; e a conferma dell’impegno, è già partito il lavoro per definire il progetto operativo, con l’intento anche di ampliare la partenership attraverso il coinvolgimento di altri soggetti.
L’indicazione è arrivata nel corso del convegno, svoltosi ieri a Pievesestina, per la presentazione dei risultati dello studio di fattibilità realizzato dal gruppo di lavoro Comune-Ministero costituitosi nell’ambito dell’accordo siglato 2 anni fa tra la Consulta Generale per l’Autotrasporto e la Logistica e l’Amministrazione comunale di Cesena.
La giornata è stata contrassegnata da numerosi interventi qualificati: nella sessione del mattino hanno preso la parola, fra gli altri, il professor Rocco Giordano, referente del gruppo di lavoro per il Ministero la Senatrice Laura Bianconi, gli Onorevoli Sandro Brandolini ed Enzo Lattuca, l’ Assessore alla mobilità logistica e trasporti della Regione Emilia-Romagna Alfredo Peri, l’on. Bartolomeo Giachino, già Presidente della Consulta Nazionale dell’Autotrasporto e della Logistica, il Vice Presidente Provincia di Forlì-Cesena Guglielmo Russo, mentre nella tavola rotonda del pomeriggio si sono confrontati Renzo Piraccini, Direttore Generale Gruppo Apofruit, Gianni Bonora, Amministratore Delegato CPR Servizi, Alberto Armuzzi, Presidente Legacoop Servizi, Emilia-Romagna, Massimo Bagnoli, Presidente nazionale F.I.A.P., Bruno Piraccini, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Giuliana Chiodini della direzione Reti infrastrutturali, logistica e sistemi di mobilità della Regione Emilia-Romagna, Cesare Trevisani per Confindustria e l’Assessore Miserocchi.
Molti i temi sollevati, a partire dalle difficoltà sul fronte dell’intermodalità, che hanno contribuito a modificare anche il progetto di piattaforma cesenate. L’idea iniziale, infatti, era quella di sviluppare la piattaforma presso lo scalo merci di Villa Selva, ma un’analisi approfondita delle condizioni infrastrutturali, comprese quelle dello scalo stesso, ha indotto a optare per la collocazione a Pievesestina. La sinergia con lo scalo merci è considerata, comunque, un elemento da valorizzare in una prospettiva di lungo periodo, anche alla luce del possibile sviluppo dei collegamenti, e dell’evolversi di progetti infrastrutturali, come il lotto zero della Secante e la via Emilia bis.
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