La questione dei cosidettti “costi minimi di sicurezza” tanto voluti dagli autotrasportatori quanto  non voluti dalla committenza sta assumendo i contorni di una telenovela. E’ notizia di venerdì 15 marzo 2013, infatti, che il Tar del Lazio, chiamato a pronunciarsi sulla loro legittimità in virtù di un ricorso presentato da Confindustria, Confetra ed alcune aziende, dopo alcuni rinvii ha deciso di passare la palla alla Corte di Giustizia Europea.
Ricordiamo che la questione è in ballo ormai da molti mesi. I costi minimi di sicurezza sono una delle pochissime forme di tutela rimaste all’autotrasporto e consistono. Ogni mese, sulla base del costo medio del gasolio del mese precedente elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dei Trasporti elabora e pubblica sul proprio sito web delle tabelle che sono una sorta di tariffario minimo, obbligatorio per legge, da applicare ai viaggi che vengono effettuati. Una sorta di moderne tariffe obbligatorie, insomma.
Confindustria, Confetra ed alcune aziende, ritenendoli illegittimi, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio, che dopo alcuni rinvii, ha deciso dunque di rinviare il tutto alla Corte di Giustizia Europea che dovrà valutarne la compatibilità con la normativa comunitaria.   Tuttavia, nel frattempo, i costi minimi restano in vigore.

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