Nella notte tra lunedì 3 e martedì 4 giugno si è svolta al Traforo del Monte Bianco la seconda delle quattro esercitazioni di sicurezza previste per l’anno 2013. Ad assistere all’esercitazione, organizzata dal Gruppo Europeo di Interesse Economico del Traforo del Monte Bianco (GEIE-TMB) erano invitati i rappresentanti delle Prefetture della Valle d’Aosta e dell’Alta Savoia, dei servizi di Protezione Civile e dei Comuni di Courmayeur e di Chamonix.

Per l’occasione è stata simulata una anomala emissione di fumo dovuta alla rottura del turbo compressore da parte di un veicolo pesante in transito nel senso Italia-Francia, rilevata dai sistemi automatici di controllo dell’opacità dell’aria a circa 1,2 km dall’imbocco Sud del Traforo.
Contravvenendo alle regole di sicurezza, il veicolo non si è fermato ed ha proseguito la sua corsa fino a quando non è stato intercettato dalle squadre di intervento immediato in servizio di presidio permanente al Traforo del Monte Bianco. Queste, dopo aver chiesto al conducente di
spegnere il motore ed averlo accompagnato in un luogo sicuro, hanno provveduto a estinguere il principio di incendio. Tre utenti, che procedevano a bordo di un veicolo alle spalle del mezzo pesante, sono stati invitati a raggiungere il luogo sicuro più vicino; nessuno ha riportato
ferite né forme di intossicazione da fumo. Questa prima fase è stata utile per verificare l’efficacia del dispositivo di allarme e la tempestività dell’intervento a fronte di un evento di questo tipo.

Durante una seconda fase dell’esercitazione, in un altro settore del tunnel, i Vigili del Fuoco dei servizi pubblici della Valle d’Aosta e i Sapeurs Pompiers dello SDIS 74 sono stati impegnati in un intervento svolto in condizioni estreme, create mediante spegnimento totale dell’illuminazione su un tratto di 600 metri di galleria e mediante innesco, in un cassone appositamente preparato, di un incendio reale con produzione di una grande quantità di fumo.

I numerosi osservatori presenti hanno potuto apprezzare il lavoro svolto dagli operatori intervenuti nelle diverse fasi dell’esercitazione. Questa ha permesso ancora una volta di verificare la funzionalità delle procedure e la reattività di tutte le squadre di soccorso impegnate nelle operazioni.

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