Lavori per un totale di circa 3 miliardi di euro in piccole, medie e grandi opere, con una ricaduta a livello occupazione di almeno 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10mila indiretti). 

Il decreto prevede lo sblocco dei cantieri entro il 2013 con interventi di:
– miglioramento dei nodi e della rete ferroviaria (interventi per oltre  600 milioni);
– interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria del territorio e della rete stradale (gallerie, viadotti, ponti e strade) per 300 milioni;
– interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici per 300 milioni;
– il programma “6000 campanili” (100 milioni) per 200 interventi in opere infrastrutturali nei comuni sotto i cinquemila abitanti coinvolgendo il tessuto delle piccole imprese;
– il collegamento ferroviario tra la Regione Piemonte e la Valle d’Aosta;
– gli assi autostradali della Pedemontana Veneta e Tangenziale Esterna Est di Milano;
– l’Asse viario Quadrilatero Umbria-Marche;
– la linea metropolitana M4 di Milano;
– la  tratta Colosseo-Piazza Venezia della metropolitana C di Roma;
– la linea 1 della metropolitana di Napoli;
– il collegamento Milano-Venezia terzo lotto Rho-Monza;
– l’asse autostradale Ragusa-Catania;
– la tratta Cancello-Frasso Telesino della linea AV/AC Napoli-Bari;
– lo sblocco di alcuni vincoli anche per quanto riguarda il “Corridoio Tirrenico meridionale A12″ – Appia e bretella autostradale Cisterna Valmontone;

Il decreto prevede inoltre:

Il rilancio del settore nautico con l’abolizione della tassa sulle piccole imbarcazioni e nuove norme che facilitano il noleggio occasionale di imbarcazioni da diporto.

L’estensione dei bonus fiscali per le ristrutturazioni alle demolizioni/ricostruzioni di stabili senza vincolo di sagoma con particolari criteri per i centri storici vincolati.

Il rilancio dei porti attraverso la semplificazione e la facilitazione delle procedure per i dragaggi, la rimodulazione delle tasse portuali e l’implementazione dell’autonomia finanziaria dei porti per la manutenzione e la sicurezza.

Per le Concessioni ferroviarie sono previste modifiche ai canoni di accesso all’infrastruttura ferroviaria  permettendo la liberalizzazione su alcune linee impegnate da servizi di pubblica utilità.

 

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