dei road train cosa ne dite?



timonati rallati.agricoli carrelloni trailer bighe
Il rimorchio è un veicolo sprovvisto di motore, destinato ad essere trainato da parte di autoveicoli equipaggiati con sistemi di traino opportuni ed, all'occorrenza, anche con opportuno sistema di frenatura, che assumono il nome generico di motrici. Si differenzia dal semirimorchio perché a differenza di quest'ultimo scarica il proprio peso esclusivamente sui suoi assi.
Allestiti su un telaio con equipaggiamenti specifici per le attività a cui sono destinati, siano esse centine, cisterne, silos o per agganciare container, sono di costruzione evidentemente più complessa rispetto a quelli suindicati per le autovetture.
Dispongono di impianto frenante molto più potente, funzionante ad aria compressa, comandato tramite rinvio dall'autocarro trainante. Anche l'impianto di aggancio è sovradimensionato, visto le masse in gioco, ed è composto di una campana installata sul retro del camion su cui si incastra il timone del rimorchio stesso grazie ad un piolo in acciaio.
La disposizione ed il numero degli assi è variabile in base alla lunghezza e alla portata; ad esclusione della combinazione di 2 assi situati centralmente (utilizzata nella combinazione di autotreno grande volume) è composta di un asse anteriore sterzante e di 1 o più assi nella parte posteriore.
Le lunghezze medie variano tra i 6 e gli 8 m mentre le portate, fermo restando le limitazioni del peso per asse, sono anche in dipendenza del peso del veicolo trainante con cui concorre a formare il peso totale a terra che non bisogna superare ed è codificato in maniera diversa nelle varie nazioni (in Italia è fissato in 44 t)
Di altro tipo rispetto ai precedenti possono essere considerati i rimorchi che si agganciano ai trattori agricoli: la differenza sostanziale con i rimorchi per autocarri, secondo la norma italiana, è nei dispositivi di aggancio: nei rimorchi agricoli è l'occhione (cioè il dispositivo di aggancio del rimorchio) ad avere possibilità di rotazione lungo l'asse di trazione, mentre il gancio della trattrice è fisso, al contrario di ciò che accade nei rimorchi per autocarri. Per il resto i rimorchi agricoli rispettano sostanzialmente gli stessi standard (dimensioni e pesi) dei rimorchi per autocarri, ma spesso hanno un impianto frenante meno dimensionato in ragione della minore velocità massima ammessa (solo 40 km/h), tanto che in qualche caso si tratta di rimorchi industriali modificati esclusivamente nel dispositivo di aggancio.
I rimorchi agricoli, come i rimorchi per autocarri, sono sottoposti all'obbligo di immatricolazione (pur se hanno targa e sistema di numerazione diversi), inoltre devono essere muniti di tutti i dispositivi di segnalazione ed illuminazione previsti per gli altri rimorchi (ad esempio, sul posteriore: catadiottri triangolari, tabelle retroriflettenti per rimorchio, luci di posizione, stop e frecce, targa aggiuntiva ripetitrice di quella del trattore).
Ai rimorchi agricoli circolanti su strada, secondo il codice italiano, non può essere accodato alcun altro veicolo trainato, benché alcuni modelli siano muniti di gancio di traino posteriore utilizzabile solamente su campo.
Va precisato che per rimorchio agricolo si intende ogni veicolo destinato al traino da parte di trattrici agricole e che sia atto al trasporto di cose (prodotti agricoli, materiali, macchine agricole o altro). Tutti gli altri veicoli muniti di ruote, sprovvisti di motore e "accodabili" a trattrici agricole sono classificati come "macchine operatrici agricole trainate o semiportate", dove la differenza tra "trainato" e "semiportato" sta esclusivamente nell'utilizzo del gancio di traino per rimorchi o gancio di traino analogo, oppure nell'utilizzo di altri dispositivi di aggancio (come l'attacco a tre punti). Secondo il codice italiano le operatrici agricole trainate o semiportate hanno molte meno prescrizioni dei rimorchi agricoli: non devono essere immatricolate, non hanno l'obbligo di impianto frenante, e la loro omologazione/approvazione è tuttora facoltativa: permangono invece gli obblighi sui dispositivi di illuminazione e segnalazione (diversi da quelli dei rimorchi), e di targa ripetitrice se quella della trattrice non è visibile.
Un rimorchio agricolo può essere dotato anche di dispositivi assimilabili a quelli delle operatrici, tuttavia mantiene la classificazione di rimorchio agricolo se è anche atto al trasporto, è il caso ad esempio delle autocaricanti.
Con il termine biga si identificano tutti i rimorchi ed i veicoli ad essi assimilabili in cui l'asse (o gli assi) è disposto in stretta prossimità del baricentro. Le bighe, similmente ai comuni rimorchi, scaricano il proprio peso totalmente sui propri assi e consentono anche proprietà di manovrabilità superiore ai comuni rimorchi. Come controparte durante le svolte si determina un grande sbalzo verso l'esterno della curva della parte posteriore del rimorchio, sbalzo che non può essere "controllato" visivamente e che determina un certo rischio di urti con altri veicoli e/o oggetti fissi.
Il semirimorchio è un veicolo senza motore destinato ad essere trainato da parte di un trattore stradale con cui, in abbinamento, forma un complesso veicolare definito autoarticolato. Il termine semirimorchio deriva dal fatto che il veicolo scarica parte del proprio peso sui suoi stessi assi e parte sulla ralla del trattore stradale che lo traina per cui, da un punto di vista fisico, è trainato solo per metà.
Il suo scopo è quello di trasportare le merci in un comparto separato dall'abitacolo e la sua caratteristica principale è quella di poter essere facilmente sganciato e riagganciato, in modo da poter essere trainato da trattori stradali diversi. Il semirimorchio può essere dotato dei più svariati allestimenti, ma frequente è il suo uso nel comparto dei trasporti intermodali con il traino iniziale via strada il suo carico su un vagone ferroviario e il successivo recupero a destinazione da parte di un altro trattore per il trasferimento alla destinazione finale.
Normalmente la sua struttura è composta di un telaio con uno o più assi di ruote (la configurazione più comune è quella a 3 assi), anche gemellate, ubicati nella parte posteriore. In alcuni casi l'ultimo asse può essere autosterzante, ossia con la capacità di sterzare automaticamente a seconda della direzione di marcia del complesso veicolare; questo sistema consente un raggio di svolta minore nonché un notevole risparmio dell'usura degli pneumatici, anche se causa un certo aumento di tara. È abbastanza diffuso anche il sollevatore per il primo asse, che consente di alzare tutto l'assale; è utilizzato nei trasferimenti a vuoto o in condizioni di carico minimo, in maniera tale da ridurre l'usura degli pneumatici ed il consumo di carburante.
Nella parte anteriore il semirimorchio è dotato di un perno e di una controralla: il perno si aggancia alla ralla del trattore, nella quale è posto un meccanismo che lo blocca automaticamente, mentre la controralla si appoggia sulla ralla del mezzo trainante, scaricando parte del peso del semirimorchio su di esso e consentendo la rotazione reciproca dei due veicoli; ovviamente le superfici di contatto devono essere convenientemente ingrassate. Una leva di bloccaggio azionata manualmente rende l'aggancio sicuro, impedendo lo sganciamento accidentale del semirimorchio anche in caso di avaria del meccanismo interno alla ralla.
Tra gli assi posteriori e la ralla del semirimorchio, ma più vicini a quest'ultima, sono posti due piedi metallici retrattili per la stabilità in caso di sosta; sono talvolta forniti di impianto idraulico che ne consente il sollevamento in condizioni di marcia ma nella maggior parte dei casi sono azionati da un riduttore manuale dotato di due differenti rapporti, uno lento per il sollevamento del semirimorchio carico ed uno veloce per il sollevamento a vuoto.
Le dimensioni massime di ingombro e di portata sono sempre state definite a livello di Stato e hanno subito nel tempo delle variazioni in aumento. Tendenzialmente è stata cercata in ogni caso la maggiore armonizzazione delle norme a livello sovranazionale, in particolare a livello europeo le regolamentazioni sono ormai a livello comunitario[1][2] Sul telaio che, per quanto riguarda la CEE, nelle sue più recenti disposizioni può raggiungere una superficie interna utile di 13,60 x 2,50 m (con la possibilità teorica di poter stivare sul piano di carico 34 pallet del tipo più generico, l'Europallet da 120 x 80 cm di base) viene predisposto un allestimento in base alle necessità specifiche, passando dal classico e generico "centinato" adatto al carico di merci generiche, per passare a semirimorchi dotati di semplici sponde laterali e utilizzati per il carico di merci lunghe che non necessitano di particolari protezioni. Molto diffusi sono anche i semirimorchi coibentati o frigoriferi per il trasporto di merci deperibili e altrettanto lo sono quelli forniti semplicemente di appositi ancoraggi dove fissare delle casse mobili o dei più comuni container.
Gli ingombri massimi ammessi sono maggiori negli Stati Uniti d'America[3].
Il veicolo trainato non è solitamente fornito di impianti motorizzati autonomi e per impianti frenanti ad aria, nonché per la sua illuminazione e per eventuali attrezzature elettriche, è collegato direttamente al veicolo trainante.
Il semirimorchio è anche soggetto ad immatricolazione e a targa separata che viene apposta in modo fisso sul mezzo stesso. In Italia fino a gennaio 2013 sul suo retro era necessaria una targa ripetitrice del mezzo trainante, in altri stati invece questa non è mai stata necessaria.