Sono più di 400 gli autotrasportatori che lavorano nell’indotto del complesso siderurgico, secondo la Confindustria di Taranto, a rischiare ripercussioni fortemente negative relativamente alla crisi dell’Ilva. Un autotrasportatore, rimasto senza lavoro dopo la sospensione della produzione, ha iniziato lo sciopero della fame.

Confindustria Taranto evidenzia le tristi conseguenze sulle altrettante famiglie degli oltre 400 autotrasportatori che sono spesso monoreddito e dunque si troverebbero nella difficile condizione di essere senza lavoro.

Si tratta di un problema sociale che vogliamo sottolineare ed evidenziare con forza affinchè vi si possa porre al più presto rimedio.

 

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