Gli operatori del Consorzio Lts (Logistica Trasporti e Servizi) di Taranto, che trasportano il carburante della raffineria Eni, stanno manifestando dalla giornata di ieri, e lo faranno ad oltranza, per protestare contro l’azienda che ha deciso di assegnare, con decorrenza 1° giugno 2014, il servizio di trasporto dei prodotti di raffinazione ad aziende non locali, precisamente di Alessandria e Roma.
Giuseppe Carenza, segretario regionale UGL, ha dichiarato: “La vertenza riguarda 180 famiglie. Per assurdo l’Eni, dopo 40 anni che si è affidata ad aziende pugliesi, ha deciso che altre aziende si occuperanno del servizio. Lo sciopero non finirà il primo giugno”.
Due giorni fa, si è svolto un incontro in Prefettura, in relazione al quale, Carenza dichiara: “L‘Eni non ha valutato la proposta del prefetto di posticipare di qualche mese l’eventuale cambio di appalto. Questo ci preoccupa. L’azienda, che è partecipata dallo Stato, non può avere logiche privatistiche”.
Sulla questione, è intervenuta anche l’Amministrazione Comunale di Taranto con una nota attraverso la quale si evidenzia “un danno economico ed occupazionale, in primis ai consorziati e, conseguentemente, più in generale, all’economia della città”.
L’Amministrazione Comunale fa sapere che “saranno intraprese “tutte le azioni possibili affinché l’Eni sospenda questo affidamento ed avvii da subito un tavolo di trattative perchè siano accolte le legittime aspettative degli autotrasportatori tarantini. Si tratta di una decisione assunta senza una previa comunicazione alle istituzioni cittadine, adottata dall’azienda, pensando o forse sperando che essa sarebbe stata accettata supinamente da una categoria e da una città che di torti ed abusi ne ha già subiti abbastanza”.
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