Non usa mezzi termini il segretario nazionale di Conftrasporto (confederazione che aderisce ad Unatras), Pasquale Russo, per definire chi a partire dal prossimo 9 dicembre metterà in atto il fermo dei servizi di autotrasporto. Lo fa attraverso un durissimo comunicato pubblicato sul sito web dell’associazione nel quale indica come alcuni importanti risultati ottenuti in sede di trattativa con il Governo come la conferma del recupero integrale delle accise sul gasolio, lo stanziamento di 330 mlioni di euro a favore del settore, la revisione delle competenze dell’Albo degli autotrasportatori, la direttiva del ministro Lupi che avvia le verifiche presso i committenti per il rispetto dei costi minimi per la sicurezza del trasporto e dei tempi di pagamento, l’apertura di un tavolo di trattative per risolvere le criticità delle aziende che risiedono nelle isole rappresentino garanzie sufficienti affinchè decadano completamente le motivazioni del fermo dal 9 al 13 dicembre prossimi.
Nel comunicato, Russo punta il dito contro una associazione in particolare: “Uno sciopero cancellato da tutte le associazioni dell’autotrasporto meno che una: Trasporto Unito? Con quali obiettivi? Ognuno può trarre le conclusioni che ritiene più opportune, ma a nessuno può sfuggire il fatto che questa manovra rischi di portare solo a inutili disagi per i cittadini, a una grande confusione e a possibili tensioni. Il tutto all’indomani di una trattativa condotta in porto più che positivamente. Ma forse è proprio questo che ha dato e sta dando più fastidio a chi è solo alla disperata ricerca di visibilità”.
Russo prosegue dicendo che chi si fermerà il 9 dicembre “non hanno nulla che vedere con il mondo dell’autotrasporto” ed è “seriamente preoccupato per i disagi e le tensioni che si potrebbero innescare in conseguenza delle decisioni adottate dai Cobas del latte, dai Cobas del mais, da movimenti come Forconi, Forza d’urto, Alba dorata Italia, Comitato 9 dicembre 2013 che hanno deciso di manifestare lo stesso. Movimenti di minoranza ai quali si è inspiegabilmente unita una singola associazione di autotrasporto, pur sapendo perfettamente che questo sciopero non darà alcuna risposta concreta alla imprese di autotrasporto, risposte che invece le associazioni di categoria più responsabile hanno avuto dal confronto con il Governo”.
Russo conclude dichiarando che “Probabilmente chi oggi annuncia il fermo dell’autotrasporto è esclusivamente in cerca di una facile pubblicità, di una visibilità che non potrebbe certo altrimenti avere in base ai numeri delle imprese che rappresenta. Questo non solo è inaccettabile: è irresponsabile perchè portatore solo di danni a una categoria, l’autotrasporto, che certamente non ne ha bisogno oltre che di disagi ai cittadini che mi auguro sapranno distinguere nettamente fra chi, nel mondo dell’autotrasporto, ha agito in modo responsabile e chi no”.
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