Nazzareno Lonardi, camionista di 44 anni di Roverchiara, provincia di Verona, ha perso la vita nella giornata di ieri, lunedì 15 luglio 2013, a Salizzole, provincia di Verona, dopo avere perso il controllo del suo mezzo con il quale è piombato in un fosso.
L’uomo lavorava per l’azienda padovana “Beton Veneta” che si occupa di produzione di calcestruzzo. Al momento ignote le cause dell’incidente, la versione on-line del quotidiano “L’Arena” riferisce che potrebbe essersi trattato di un malore.
Ai familiari di Nazzareno le nostre più sentite condoglianze.
Riportiamo qui di seguito l’articolo tratto dalla versione on-line del quotidiano L’Arena (www.larena.it).
Sbanda e piomba in un fossato
Camionista muore sul colpo
SALIZZOLE. Nazzareno Lonardi, 44 anni, ha perso il controllo della betoniera tradito probabilmente da un malore. L’autotrasportatore percorreva via Rossini ed era diretto a Gabbia. L’uomo viveva a Roverchiaretta con la moglie e i loro quattro figli
L’hanno visto sbandare con la betoniera sulla destra e piombare in un fosso. È morto così, ieri pomeriggio, Nazzareno Lonardi, camionista 44enne di Roverchiara. L’incidente è avvenuto dopo le 14, in via Rossini, a pochi passi dal centro di Salizzole. In base ad una prima ricostruzione, l’uomo, dipendente della «Beton Veneta», azienda padovana specializzata nella produzione di calcestruzzo, era partito da Vallese di Oppeano e si stava dirigendo nella frazione salizzolese di Gabbia, lungo la provinciale 20 che collega il capoluogo con Engazzà e Nogara. Poco prima del ponte sullo scolo Sanuda, forse a causa di un malore, l’autista, che viaggiava con il mezzo a pieno carico, è sbandato ed è finito con il camion in un fossato. Per il conducente non c’è stato nulla da fare. Probabilmente era già morto prima ancora che il mezzo si inclinasse. I medici, comunque, hanno constatato che nell’impatto il corpo di Lonardi ha riportato la frattura dell’osso del collo. Alla scena ha assistito un automobilista del paese, che in quel momento si stava recando al lavoro. «Il camion mi precedeva di alcune centinaia di metri», ha raccontato il conducente agli investigatori, «quando, a velocità ridotta, ho visto la betoniera spostarsi verso il ciglio della strada e ribaltarsi nel corso d’acqua». Subito dopo l’incidente il testimone ha allertato il 118. Sul posto sono giunte un’ automedica e l’elicottero di «Verona Emergenza», assieme ad un mezzo dei vigili del fuoco e agli agenti del distretto di polizia locale «Media pianura veronese». Al loro arrivo, i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Lonardi. I vigili urbani hanno quindi bloccato il traffico sulla provinciale mentre i pompieri hanno sfondato il parabrezza per estrarre il corpo del camionista. Sul luogo del sinistro è arrivato anche il sindaco Mirko Corrà. Il magistrato di turno non ha disposto gli esami tossicologici sulla salma del 44enne. La salma è stata quindi trasportata nelle cella mortuarie dell’ospedale «San Biagio» di Bovolone. Nel frattempo, il parroco di Roverchiara, don Giampaolo Mirandola, ha avvertito i familiari di Lonardi. La moglie Elsa Sanità, infatti, a quell’ora si trovava in parrocchia dove collabora, come animatrice, alle attività del Grest estivo. A causa della mole del veicolo coinvolto la strada è rimasta interrotta per oltre tre ore. Nel punto dove il camion si è rovesciato sono giunti anche i responsabili dell’impresa padovana per capire come rimuovere il mezzo incidentato. L’operazione è stata possibile con l’impiego di due autogru di grosse dimensioni. L’incidente ha attirato parecchi curiosi. «Il tratto dove è uscita la betoniera», ha evidenziato il dirimpettaio Gino Finato di 82 anni, «non è nuovo ad incidenti stradali. Qualche tempo fa, a causa della velocità elevata, una macchina ha scavalcato addirittura il fossato». «Pur trattandosi di una fuoriuscita autonoma», ha rimarcato il sindaco, «quest’incidente richiama la pericolosità di un’arteria molto stretta e percorsa da troppi mezzi pesanti».
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