Il presidente di AITRAS, Salvatore Bella, ha immediatamente commentato attraverso un comunicato, la convocazione avvenuta in giornata odierna da parte del Governo, nella persona del sottosegretario alle infrastrutture ed ai trasporti Girlanda, delle associazioni dell’autotrasporto e della committenza in due diversi momenti di confronto, analisi e programmazione.

Riportiamo qui di seguito il testo del comunicato inviatoci dallo stesso Bella.

All’indomani della proclamazione del fermo di Trasportounito il Ministero dei Trasporti corre, come sempre, ai ripari, convocando tutte le associazioni degli autotrasportatori per il 15 ottobre. Naturalmente l’intento di questa riunione sarà quello di fare desistere Trasportounito dall’attuare il fermo, con le solite promesse che poi cadono nel dimenticatoio. In ogni caso dobbiamo partecipare alla riunione anche solo per dire a questi signori che i fondi destinati ogni anno alla categoria devono essere spesi in modo diverso, per esempio sopprimendo i rimborsi sui pedaggi autostradali e costruendo invece infrastrutture viarie, logistiche e portuali, soprattutto nel meridione, di abrogare la macchina mangia soldi qual è l’Albo degli Autotrasportatori, di allargare le riunioni presso il Ministero a tutte le associazioni presenti in tutto il territorio italiano, piccole e grandi, e che non fanno parte della “casta” delle associazioni nazionali, con particolare riguardo alle regioni Sicilia e Sardegna, lasciate per anni a soffrire del proprio gap infrastrutturale e nelle quali anziché istituire strumenti di sviluppo, si sopprime quel poco che c’è. Con il Ministero abbiamo fatto l’ultima riunione a luglio e siamo stati licenziati con la promessa che a settembre si sarebbe passati seriamente a risolvere i problemi della categoria, vedi pagamento dell’ecobonus 2010, ore di guida nella filiera agroalimentare, Stretto di Messina, ecc.,ma ad oggi non abbiamo visto nulla di tutto ciò, anche per l’ecobonus, a nostre richieste di informazioni al Ministero, ci assicurano che le lettere propedeutiche ai pagamenti stanno per partire, ma sono già due mesi che aspettiamo invano. L’unica certezza, arrivata puntuale, è l’aumento dell’IVA. Questa volta non ci sono margini di trattativa: i fatti subito o si va al fermo.

Salvatore Bella

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