Il sito siciliaway.it ha intervistato il vice-presidente vicario della FAI (Federazione Autotrasportatori Italiani) Sicilia, Giovanni Argillo, che ha annunciato che con lo sblocco del pagamento dell’Ecobonus 2010 che dovrebbe avvenire nelle prossime ore verrebbero a cadere le ragioni del fermo dell’autotrasporto siciliano programmato a partire dal prossimo 5 agosto. 

Qui di seguito il testo integrale dell’intervista.
Ecobonus e costi minimi, Siciliaway incontra il vicepresidente vicario della Federazione Autotrasportatori Italiani, Giovanni Agrillo.

L’Europa ha detto finalmente sì all’Ecobonus 2010. Si ha già contezza dello sblocco effettivo delle risorse?

“Purtroppo no, siamo in attesa di essere ricevuti domani al Ministero dei Trasporti. E crediamo che lo sblocco delle risorse per le autostrade del mare possa essere ufficializzato proprio in occasione di questo incontro”.

 

In Sicilia gli autotrasportatori che fanno capo ad Aias e Aitras hanno deciso il fermo per protestare soprattutto contro la mancata erogazione dell’Ecobonus. Pensa che adesso possano esservi i margini per un passo indietro?
“Innanzitutto vorrei precisare che il fermo programmato da queste associazioni è totalmente incentrato sulla mancata erogazione dell’Ecobonus. Aziende appartenenti a queste associazioni risultano siano particolarmente in difficoltà. Io ritengo che vi siano i margini per un ritiro del fermo dei mezzi. Se domani il ministro Lupi e il sottosegretario Girlanda dovessero confermare ufficialmente lo sblocco delle risorse, non penso che esistano ostacoli affinché Aias possa ritirare la protesta. Proprio per questo la Fai, su indicazione del Presidente Uggè, ha avuto il piacere di invitare all’incontro di domani al Mit, l’Aias, associazione capofila del fermo dell’autotrasporto in Sicilia. Io stesso ho chiamato il sig. Richichi, e lui ha accettato il nostro invito”.

 

Come si posizionerebbe la  FAI nei confronti di un eventuale fermo siciliano?
“La Federazione non parteciperebbe ad azioni di fermo. Questa tipologia di protesta si rivelerebbe controproducente per gli stessi autotrasportatori, non lo dico io, ma i colleghi. Nessuno in questo momento ha bisogno di bloccare le proprie aziende, anzi vi è assoluto bisogno di lavorare. L’economia italiana vive un momento di estrema difficoltà, e in Sicilia le cose non vanno di certo meglio”.

 

Costi minimi, l’Unatras dialoga con governo e Committenza. Vi sono spazi di trattativa?
“Riteniamo che l’impianto dei costi minimi vada rivisto, ma ribadiamo con forza che questi siano indispensabili e vadano mantenuti poiché hanno contribuito in maniera significativa a salvare delle vite. Affermato questo principio, siamo disposti ad ascoltare i Committenti e trovare insieme alle loro associazioni di riferimento una soluzione condivisa. Vorrei sottolineare che in Europa non è solo l’Italia ad adottare una legge sui costi minimi, e abbiamo avuto dimostrazione che il governo italiano, e quindi il ministro Lupi e il sottosegretario Girlanda, vuole difendere il principio che l’83 bis esprime. Percorreremo con decisione, come sempre abbiamo fatto, la strada del dialogo e speriamo di arrivare alla concertazione di una posizione condivisa con Confindustria e Confetra prima che la Corte di Giustizia europea si esprima in merito”.

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