“Sarà quasi un Codice 2.0, più chiaro e leggibile, non più con i 240 articoli più i vari allegati da circa 1.000 pagine ma con meno di 100 articoli e più snello che tutelerà finalmente gli utenti deboli della strada come pedoni e ciclisti, consentirà sanzioni durissime per chi provoca incidenti mortali in stato di ebrezza o sotto effetto di droghe, anche con la patente ritirata fino alla sentenza definitiva del Giudice, garantirà sicurezza con norme sui veicoli, strade e comportamenti di chi guida.
Molte le novità: dal patentino a punti per i minori di 18 anni su scooter o veicoli a bassa cilindrata ai maggiori controlli su strada, dalla semplificazione della burocrazia alla prevenzione dei rischi. E’ un obbligo morale prima che politico fermare le stragi sulle nostre strade. E’ positivo il dimezzamento di morti e feriti negli ultimi anni (da 7.096 del 2001 a 3.650 del 2012 con 373.286 feriti del 2001 ai 260.500 di oggi) dovuto anche a controlli e alcooltest, grazie all’impegno di Polstrada e forze dell’ordine, ma in 12 anni per incidenti stradali in Italia sono morte 63.941 persone con 3.918.352 feriti e invalidi, con costi umani e sociali elevatissimi e una spesa sanitaria per il solo soccorso per oltre 600 milioni l’anno. E’ come se fosse sparita una città come Siena o Savona e feriti tutti gli abitanti di Roma”. Lo annuncia il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis, con deleghe alla sicurezza stradale e alla Riforma del Codice della Strada, intervenendo oggi a Roma alla 68esima Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’Automobile Club Italia.
“Lavoriamo insieme al Parlamento – spiega D’Angelis – per arrivare alla Riforma in tempi brevi. Verranno finalmente eliminate parole ottocentesche come “velocipede”, con un testo che risponderà anche dal punto di vista lessicale alle nuove esigenze dei cittadini, delle città e della circolazione stradale. Renderemo operativa la norma che prevede che il 50% dei proventi derivanti dalle multe sia investito per la sicurezza stradale e per interventi urbani che favoriscano la nuova mobilità come aree 30 km/h, zone pedonali e piste ciclabili, interventi per la sicurezza in particolari condizioni meteorologiche. Per i ciclisti scatteranno anche doveri come la conoscenza del Codice che verrà diffuso anche agli acquirenti di biciclette e l’utilizzo di sistemi di segnalazione e visibilità soprattutto notturni. Per evitare le tragedie dell’incidentalità da distrazione – conclude D’Angelis – che resta la prima causa di incidenti, spesso mortali, aumenteranno sanzioni e controlli e partirà un’ampia campagna di comunicazione e formazione dedicata soprattutto a giovani e anziani e che avrà come slogan “Sulla buona strada””.

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